Sull'attribuzione di funzioni legislative al GOSPLAN

Vladimir Lenin (1922)

 


Questo testo fu dettato da Lenin in varie riprese alle sue segretarie dal 27 al 29 dicembre 1922.
Trascritto dall'Organizzazione Comunista Internazionalista (Che fare) e da Pagine rosse, Gennaio 2003


 

Questa idea è stata lanciata dal compagno Trotski, mi pare, già da tempo. Io l'ho combattuta, perché trovavo che in tal caso vi sarebbe stata una fondamentale incongruenza nel sistema delle nostre istituzioni legislative. Ma, a considerare la cosa più attentamente, trovo che, in sostanza, qui c'è una buona idea, e cioè: il Gosplan resta un po' in disparte rispetto alle nostre istituzioni legislative, nonostante che, come insieme di persone competenti, di esperti, di rappresentanti della scienza e della tecnica, esso possieda, in sostanza, il maggior numero di dati per un esatto giudizio dei problemi.

Tuttavia siamo finora partiti dal principio che il Gosplan deve fornire allo Stato un materiale criticamente scelto, e che le istituzioni statali debbono assolvere i compiti statali. Io penso che nella situazione attuale, in cui i compiti statali sono divenuti straordinariamente complessi, in cui capita di dover risolvere letteralmente su due piedi problemi per i quali è necessaria la competenza dei membri del Gosplan, insieme a questioni per le quali tali competenza non è richiesta, e addirittura, risolvere problemi nei quali alcuni punti richiedono la competenza del Gosplan, mentre altri punti non la richiedono, io penso che in questo momento occorra fare un passo verso l'allargamento delle competenze del Gosplan.

Secondo la mia idea, questo passo dovrebbe consistere nel fatto che le decisioni del Gosplan non possano essere respinte secondo la solita procedura sovietica, ma per la loro revisione si debba richiedere una procedura speciale, per esempio che la questione venga esaminata da una sessione del Comitato esecutivo centrale dei soviet, che si prepari il riesame della questione secondo una speciale direttiva, redigendo, sulla base di particolari norme, relazioni scritte per valutare se una determinata decisione del Gosplan debba essere annullata; infine, che si debbano indicare i termini precisi per dare una nuova soluzione al problema posto dal Gosplan, ecc.

A questo riguardo io penso che si possa e si debba andare incontro al compagno Trotski, ma non nel senso di assegnare la presidenza del Gosplan a una particolare persona scelta tra i nostri capi politici, o al presidente del Consiglio superiore dell'economia nazionale, ecc. A me pare che qui alla questione di principio si intrecci in questo momento troppo strettamente una questione personale. Io penso che gli attacchi che si sentono ora rivolgere al presidente del Gosplan, compagno Krgigianovski, e al suo sostituto, compagno Piatakov, e che vengono rivolti da due lati, sicché, da un lato, li sentiamo accusare di eccessiva debolezza, insufficiente autonomia, mancanza di carattere, e dall'altro, li sentiamo accusare di eccessiva durezza, caporalismo, insufficiente preparazione scientifica, ecc., io penso che questi attacchi esprimono i due aspetti del problema, esagerandoli all'eccesso, e che in effetti a noi occorra che nel Gosplan vi sia una saggia combinazione di due tipi di carattere, il modello di uno dei quali può essere Piatakov, e dell'altro Krgigianovski.

Io penso che a capo del Gosplan debba esserci un uomo da una parte scientificamente preparato, appunto, dal lato tecnico o agronomico, con una grande esperienza, misurabile in molti decenni, di lavoro pratico nel campo della tecnica o dell'agronomia. Io penso che un uomo tale debba possedere non tanto qualità amministrative quanto una larga esperienza e la capacità di guadagnare a sé le persone.

Ho notato in alcuni nostri compagni , capaci di influire in modo decisivo sugli indirizzi degli affari di Stato, una esagerazione dell'aspetto amministrativo, che, certamente, è necessario a suo luogo e a suo tempo, ma che non bisogna scambiare con l'aspetto scientifico, con la comprensione della vasta realtà, con la capacità di guadagnare a sé le persone, ecc.

In ogni istituzione statale, soprattutto nel Gosplan, è necessaria la combinazione di queste due qualità, e quando il compagno Krgigianovski mi ha detto che egli aveva fatto venire a lavorare al Gosplan Piatakov e si era messo d'accordo con lui circa il lavoro, io, dando il mio consenso, da un lato ho tenuto per me certi dubbi, e dall'altro ho sperato che forse saremmo riusciti a ottenere qui la combinazione dei due diversi tipi di uomini di Stato. Se questa speranza si è avverata, adesso non si può ancora dire: bisogna aspettare e osservare l'esperimento un po' più a lungo; ma in linea di principio penso non esservi dubbio che una tale combinazione di carattere e di tipi (di uomini, di qualità) è senz'altro necessaria per il giusto funzionamento delle istituzioni statali. Penso che qui è ugualmente dannosa l'esagerazione del " metodo amministrativo " così come ogni altra esagerazione in generale. Il dirigente di una istituzione statale deve possedere in altissimo grado la capacità di attrarre a sé i collaboratori e, in grado sufficiente, solide conoscenze scientifiche e tecniche per controllarne il lavoro. Questo come cosa fondamentale.

Senza di ciò il lavoro non può essere fatto bene. D'altro lato è molto importante che egli sappia amministrare e abbia un buon collaboratore o buoni collaboratori in questo lavoro. La combinazione di queste due qualità in una sola persona difficilmente potrà trovarsi e forse non sarà nemmeno necessaria.

Il Gosplan, evidentemente, sta diventando da noi, sotto tutti gli aspetti, una commissione di esperti,. Alla testa di una tale istituzione non può non esserci una persona di grande esperienza e dotata di una preparazione scientifica multilaterale nel settore della tecnica. La capacità amministrativa dev'essere qui in sostanza ausiliaria. Una certa indipendenza e autonomia del Gosplan è indispensabile dal punto di vista del prestigio di questa istituzione scientifica, ed è sottoposta a un'unica condizione, che è data dalla coscienziosità dei suoi funzionari e dalla loro sincera volontà di attuare il nostro piano di costruzione economica e sociale.

Quest'ultima qualità, naturalmente, può ora trovarsi solo come eccezione, poiché la schiacciante maggioranza degli scienziati, di cui naturalmente è composto il Gosplan, è inevitabilmente affetta da concezioni e pregiudizi borghesi. Il compito di controllarli da questo punto di vista dev'essere affidato ad alcuni uomini, che possono formare il presidium del Gosplan, che debbono essere dei comunisti e seguire giorno per giorno, in tutto il corso del lavoro, il grado di lealtà degli scienziati borghesi, la loro rinuncia ai pregiudizi borghesi, nonché il loro graduale passaggio al modo di vedere del socialismo. Questo duplice lavoro, fatto di controllo scientifico e insieme di pura amministrazione, dev'essere l'ideale dei dirigenti del Gosplan della nostra repubblica.

E' razionale dividere in incarichi separati il lavoro del Gosplan, o, al contrario, non si deve forse cercare di costituire una cerchia di specialisti permanenti, controllati sistematicamente dal presidium del Gosplan, i quali possano risolvere tutto l'insieme dei problemi che rientrano nelle loro competenze? Io penso che quest'ultima cosa sia più razionale e che occorra cercare di diminuire il numero degli incarichi singoli a breve termine.

Lenin

 


Ultima modifica 13.01.2003