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Cabet Étienne (1788-1856)
Avvocato e pubblicista francese, comunista utopista; autore del romanzo utopistico "Viaggio in Icaria".
Cachin Marcel (1869-1958)
membro della SFIO, venne inviato come delegato al II Congresso dell'IC e si dichiarò a favore dell'entrata nella III Internazionale. Aderì al PCF, nell'ambito del quale si collocò su posizioni di destra, e come suo rappresentante partecipò all'esecutivo allargato del febbraio '22, dove, insieme alla delegazione italiana e spagnola, si pronunciò contrario alle tesi sul fronte unico rese pubbliche il 28 dicembre del '21.
Cafiero Carlo (1846-1892)
anarchico italiano, autore di un breve ma ben fatto "Compendio" del primo libro del Capitale di Marx (lavoro per il quale fu lodato dal Marx stesso).
Cannon James P. (1890-1974) Carey Henry Charles (1793-1879) Carlo I (Asburgo) (1887-1922), Carlo X, conte d'Artois (1757-1830), Carlo XIV Giovanni, re di Svezia e di Norvegia, vedi Bernadotte.
Carlo Alberto (1798-1849), Carpenter, Edward (1844-1929), Castro, Fidel (1927 - ), Caussy Ceausescu, Nicolae (1918-1989), Cernenkov B. N. (1883 - ) Cernov V. M. (1876-1952) Cernyscevski Nicolaj Gavrilevic (1828-1889) Cervetto Arrigo (1927-1995) Changarnier, Nicolas Anne Théodule (1793-1877), Chen Tu-hsiu (1879-1942), Chernov Victor Mikhailovich (1876-1952) Chomsky, Noam (1928 - ) Churchill Winston Spencer (1874-1965) Ciaikovski Nikolaj Vasilievic (1850-1926) Cicerin Georgij Vasil'evic (1872-1936) Cirikov E. N. (1864-1936) Ckheidze Nikolai Semyonovich (1864-1926) Ckhenkeli A. I. (1874-1959) Clar Fanny Clausevitz Karl (1780-1831) Clemenceau Georges (1841-1929) Clemens Heinrich (1818-1852) Connolly James (1868-1916) Conradi Emilie (1882-1888) Conradi Johann Jakob (1821-1892) Cook Arthur J. (1885-1931), Cornelissen Cristian Corradini Enrico (1865-1931), Cremer W. R. (1838-1908) Crispi Francesco (1818-1901) Crispien Artur (1875-1946), Cromwell, Oliver (1599-1658), Croce Benedetto (1866-1952) Cuno, Theodor Friedrich (1847-1934) Cunow Heinrich (1862-1936) Curzon, George Nathaniel (Lord Curzon) (1859-1925) Ultima modifica 30.06.2001
entrò, nel 1908, a far parte del Partito Socialista americano (in cui occupava posizioni di sinistra) nel 1908 e, tre anni dopo, dell'IWW; allineato con la fazione di John Reed, fu tra i fondatori del Partito comunista americano. Il PC era stato un partito clandestino e Cannon era tra color che sostenevano la necessità di 'salire a galla' per poter così condurre lavoro di massa. Questa trasformazione fu alla fine portata avanti con successo, ma fece precipitare la situazione all'interno del partito portando ad una rottura: Cannon ed i suoi sostenitori furono sospesi dalla maggioranza, la quale era per continuare il lavoro nell'illegalità. Tale trasformazione divenne possibile poiché Mosca, a quel punto, intervenne in sostegno di Cannon.
Negli anni 22-23 Cannon fece parte del Comitato Esecutivo dell'Internazionale a Mosca. Nel '28 si unì per all'Opposizione di Sinistra, e fu così espulso. Fondò allora, con Schachtman e Abern, la Communist League of America; nel gennaio 1938 fu tra i fondatori del US Socialist Workers Party (di cui rimase segretario sino alla sua morte, nel 1974). Nel 1944-45 fu arrestato per la sua opposizione alla guerra.
economista americano le cui teorizzazioni si contrapposero a quelle di Malthus e Ricardo, il suo lavoro fu lodato da Marx.
imperatore d'Austria nel 1916-1918.
re di Francia dal 1824 al 1830.
Re di Piemonte e di Sardegna dal 1831 al 1849. Nel 1833 uscì indenne da un attentato da parte dei mazziniani Antonio Gallenga e Luigi Amedeo Melegari, entrati entrambi nella Giovane Italia.
Dopo la sconfitta di fronte all’esercito austriaco, abdicò a favore di Vittorio Emanuele II,
scrittore e poeta socialista inglese, di ispirazioni religiose. Fu influenzato, tra gli altri, da William Morris, e nel 1885 si unì a questi, Eleanor Marx e Edward Aveling nella Socialist League. In 1893 Carpenter partecipò alla formazione, con Keir Hardie, George Bernard Shaw, Philip Snowden, Ramsay Macdonald e altri, dell'Independent Labour Party.
nato a Cuba, giurista; il 26 luglio 1953 guidò l'attacco a Moncada contro il regime di Batista; arrestato, venne liberato due anni dopo e lasciò Cuba per recarsi in Messico, dove continuerà a lavorare per organizzare la guerriglia che si pone come obiettivo l'abbattimento della dittatura cubana. Atterrerà di nuovo a Cuba nel dicembre 1956 con 80 compagni, subendo forti perdite (solo 12 di essi, tra cui Ernesto "Che" Guevara, sopravviveranno al fuoco nemico). Castro guiderà allora una forte (e infine vittoriosa) guerriglia dalla campagna, fortemente appoggiato dai contadini cubani; il suo obiettivo è una rivoluzione liberale e democratica. I guerriglieri marceranno vittorioso su l'Havana (capitale cubana) nel gennaio 1959.
Appena preso il potere, il governo cercherà di stringere legami commerciali con gli USA, il più importante partner economico di Cuba. Questo tentativo fallì quando Nixon (allora vicepresidente) prese a sospettare Castro di "comunismo". Sulla base di questo sospetto, e prima ancora che Castro o il governo cubano cominciassero a definirsi "socialisti", il presidente Eisenhower iniziò a programmare le operazioni per l'attacco alla Baia dei Porci, che sarà poi effettuato da John Kennedy (il quale successivamente, e con forte opposizione di molti politici statunitensi, cercherà con forza di raggiungere la pace con Cuba, venendo però assassinato prima di poter portare a termine questo suo progetto). Grazie alla forte e coraggiosa opposizione della popolazione cubana, l'invasione della Baia dei Porci fallì miseramente.
Fu solo in seguito ai mancati accordi con gli USA che Castro si "riscoprì" socialista, allo scopo di raggiungere un'alleanza (a quel punto resasi necessaria) con l'imperialismo russo. Castro assunse allora la direzione del Partito Comunista Cubano e prese a nazionalizzare l'economia introducendo parecchi servizi sociali. Insieme a Guevara appoggiò i movimenti di liberazione nel terzo mondo, soprattutto in Angola. Castro, come convenienza consigliava, appoggiò l'invasione sovietica della Cecoslovacchia. A fine anni '80 criticò amaramente la glasnost di Gorbachev.
socialista francese, dell'ala centrista del partito; all'inizio del 1920 entrò a far parte del comitato per la ricostituzione della II Internazionale.
sì unì all'ormai stalinizzato partito comunista rumeno nel 1932, all'età di 14 anni; ne fu segretario a partire dal 1954; nel 1967 divenne Presidente della Romania.
è stato uno dei più repressivi e corrotti leader stalinisti; la sua indipendenza da Mosca (mantenimento delle relazioni diplomatiche con Israele, critiche all'invasione sovietica della Cecoslovacchia nel 1968 e dell'Afghanistan nel 1984) gli han fatto guadagnare il supporto occidentale. Vendeva segretamente informazioni militari sovietiche agli USA, tanto da farsi definire da Jimmy Carter come "combattente della libertà" e da ricevere la cittadinanza onoraria da parte della Regina d'Inghilterra. Tra i suoi più grandi amici si annoverano il magnate minerario australiano Lang Hancock, e l'ex collaboratore nazista Iosef Dragan. A seguito di una visita in Cina nel 1971, Ceausescu iniziò un programma di costruzione di massicci complessi industriali, i quali si rivelarono però assai dispendiosi e ben poco utili. Mise in atto un folle schema per "abolire la distinzione tra città e campagna", spianando 150 cittadine e 1.800 piccoli villaggi, sì da erigere immensi "complessi agro-industriali" e da reprimere l'opposizione della minoranza magiara (consolidata nelle campagne) al suo regime.
Quando il paese si sollevò contro di lui nel 1989, i leader del partito e dell'esercito appoggiarono le rivolte e, dopo una settimana di scontri, lo arrestarono con la sua famiglia e dopo poco lo fucilarono.
socialista-rivoluzionario, membro dell'Assemblea costituente, deputato alla Conferenza di Stato di Ufà nel 1918, ministro dell'agricoltura del "Direttorio di Ufà".
uno dei capi storici del partito dei socialisti-rivoluzionari. All'epoca della prima guerra mondiale, nascondendosi dietro una fraseologia di sinistra, occupò di fatto una posizione socialsciovinista. Nel maggio-luglio del '17 fu ministro dell'agricoltura del Governo Provvisorio; condusse una politica di feroci repressioni contro i contadini che si impadronivano delle terre ei grandi proprietari fondiari. Dopo l'Ottobre fu tra gli organizzatori dei moti antisovietici.
democratico rivoluzionario russo, scienziato e scrittore, autore del romanzo "Che fare?" da cui Lenin prese spunto per intitolar una delle sue opere più importanti; per il suo radicalismo scontò oltre venti anni di carcere, è uno dei più alti antesignani della socialdemocrazia russa.
rivoluzionario italiano, tra i fondatori di Lotta Comunista. A. Cervetto è nato a Buenos Aires il 16 aprile 1927, figlio di emigranti italiani.
Giovane operaio all'llva di Savona, Cervetto partecipò, dopo la crisi politico-militare del fascismo avvenuta l8 settembre, alla guerra civile contro il nazi-fascismo, ricevendo la "Croce al Merito".
Dall'esperienza partigiana, al rifiuto dello stalinismo e della 'Svolta di Salerno' e alla lotta contro il "nullismo anarchico", passeranno cinque anni di intenso studio del marxismo.
Nel marzo 1950 Cervetto participa al primo Congresso organizzato a Genova-Pontedecimo da un gruppo anarchico intenzionato a riorganizzare la FAI (Federazione Anarchica Italiana). La FAI non era in effetti una vera e propria organizzazione "anarchica"; essa, infatti, raccoglieva svariate correnti antistaliniste, compresa quella leninista di cui Cervetto era parte.
Comincia allora per Cervetto una lunga stagione di battaglia politica e teorica che si concretizza, inizialmente, nella collaborazione con giornali quali "Il Libertario" di Milano (che, dal maggio 1950 al maggio 1951, ospita 21 articoli di Cervetto sulle questioni della 'guerra fredda' e della 'decolonizzazione', articoli poi raccolti nel libro 'L'imperialismo unitario') e "L'Impulso" (1950-57).
L'attività politica di Cervetto, così come quella all'interno dei sindacati, non si è mai staccata dal contemporaneo sforzo di coagulare un nucleo di operai rivoluzionari uniti da omogeneità teorica quale "precondizione necessaria per la costruzione del partito operaio in Italia".
Gli anni 1950-51 sono anni di intensa attività riorganizzativa nella quale il maggior contributo di Cervetto è collegato alla sua battaglia teorica. Il "nullismo anarchico", che aveva ormai infettato la stessa FAI, portò alla costruzione, al Congresso Nazionale di Genova-Pontedecimo del 28-29 febbraio 1951, dei GAAP ("Gruppi Anarchici di Azione Proletaria").
Malgrado l'intenzione sia di raggiungere il massimo di omogeneità programmatica e organizzativa, nella nuova organizzazione convivono due distinte concezioni teoriche e due tradizioni, destinate a scindersi: quella marxista e leninista rappresentata da Arrigo Cervetto e quella anarchica rappresentata da Pier Carlo Masini.
Come contributo di indirizzo alle Tesi approvate dal convegno, Cervetto scrive:
'Non esistono due imperialismi di diverso grado e natura [quello russo e quello americano], fra i quali la classe lavoratrice possa avere la possibilità di scelta. Esiste l'imperialismo come manifestazione unitaria di una società divisa in classi ed in Stati: blocco unico pur scosso e agitato da laceranti contraddizioni interne. Non si pone perciò per il proletariato mondiale il problema di una scelta che non sia appunto fra imperialismo e anti-imperialismo'.
L'imperialismo indivisibile diventa il tema costante dei contributi d'analisi, basti l'esempio di alcuni titoli: 'L'imperialismo è indivisibile, l'URSS è condizionata dagli USA'; 'L'imperialismo indivisibile vero aggressore in Corea'.
Nell'analisi di Cervetto questa indivisibilità dell'imperialismo si riflette nelle contraddizioni interne alle due centrali imperialistiche, assumendo la forma di crisi periferiche.
Alla terza conferenza nazionale dei GAAP, nel settembre 1953 a Livorno, Cervetto richiama però la tendenza di certe minoranze rivoluzionarie a 'considerare l'imperialismo come una macchina immensa, un enorme compressore', che non lascerebbe alcun margine all'azione rivoluzionaria.
Questa messa a punto sull'imperialismo è collegata alla tattica sindacale. Cervetto critica, a questo punto, i gruppi della Sinistra comunista, eredi del bordighismo, che intendono la fase controrivoluzionaria negando la possibilità di una tattica sindacale. Poiché considerano i sindacati completamente integrati e controllati dai 'due blocchi', essi finiscono per negare ogni impegno dei militanti nelle manifestazioni sindacali. Egli afferma invece l'impegno nella tattica sindacale. La tattica sindacale è un dettato permanente del partito, nella consapevolezza che essa è condizionata dal ciclo capitalistico.
Segue la collaborazione alla rivista "Prometeo", nuova serie (1954, 1959 e 1960), e al giornale "Azione Comunista" (1957-64).
La collaborazione con 'Azione Comunista' (nato nel 1955 da una costola massimalista del PCI) avviene pertanto nella preoccupazione di non fare concessioni al massimalismo e agli atteggiamenti di pura dissidenza. Ricorda Lorenzo Parodi, stretto colaboratore di Cervetto, "La nostra collaborazione al giornale ['Azione Comunista'] metteva in luce due linee: quella agitatoria dei dissidenti del PCI e di coloro che erano rimasti imbrigliati nella socialdemocratizzazione, e quella dei leninisti.
"Quando il pragmatismo senza principi dei primi farà entrare in crisi il giornale, il nostro gruppo si assumerà la responsabilità di trasferire a Genova le pubblicazioni, per dare un'espressione omogenea al suo indirizzo, anticipando con esso la funzione di organizzatore collettivo dei gruppi leninisti che sarà poi assunto da 'Lotta Comunista'."
Cervetto arriva alla formulazione delle Tesi del 1957 sullo sviluppo imperialistico, sulla durata della fase controrivoluzionaria e sullo sviluppo del partito di classe quando sulla Sinistra comunista incombe il problema di un salto di qualità: occorre sottrarsi all'ondata social-imperialista accelerata dalla destalinizzazione.
Il 'Che Fare?' proposto dalle Tesi riguarda l'abbandono di ogni immediatismo politico, per condurre una battaglia teorica che faccia argine all'opportunismo al momento in cui la conseguenza italiana della destalinizzazione è la socialdemocratizzazione degli ex partiti operai. Nel novembre 1957 a Livorno, afferma chiaramente: "[...] La burocratizzazione di tali partiti [PCI e PSI] non è un fenomeno degenerativo del movimento operaio ma è una necessità del capitalismo rivolto a stabilire, tramite i suoi agenti politici, la propria egemonia sul movimento, operaio. è assurdo pensare di competere con questa forma particolare dell'organizzazione dell'egemonia capitalistica". Di qui l'esigenza di fondare un nuovo partito che sia di classe e rivoluzionario.
La lotta, l'esperienza, la realtà affrontate da quel lontano 1957 si riassumeranno in 'Lotta Comunista'.
Il partito rivoluzionario è espresso dalle condizioni oggettive: 'non può essere il frutto della pura volontà politica e teorica'. Senza le condizioni obiettive, in sviluppo quando le masse proletarie, spinte da particolari condizioni di crisi economica, esprimono un movimento rivoluzionario dal basso, se pur generico e confuso, 'la lotta del partito rivoluzionario contro la sovrastruttura riformistica è molto limitata e ottiene risultati parzialissimi'.
In una situazione controrivoluzionaria, la lotta è 'forzatamente ridotta al recupero e alla formazione dei quadri'.
Lo strumento Partito "si sviluppa con il lavoro quotidiano di organizzazione e di educazione del proletariato e non si affida alle ondate di spontaneità e alla aspettativa di combinazioni multiformi ed eccezionali".
L'approfondimento della strategia leninista del ruolo della Rivoluzione d'Ottobre come acceleratore dello sviluppo capitalistico in Asia, permette di fissare alcuni cardini dell'analisi politica. La battaglia contro l'influenza dell'ideologia maoista in Italia, lo studio anticipatore del ruolo della Cina nelle lotte interimperialistiche, insieme all'approfondimento della politica del Comintern sulla questione "nazionale e coloniale", sono i temi delle prime pubblicazioni di Cervetto in questa seconda stagione: "Lenin e la rivoluzione cinese" (pubblicato in forma d'articoli in "Azione Comunista" nel 1962, stampato poi a Roma nel 1966 come opuscolo nelle Edizioni di Lotta Comunista ed ora presente nella raccolta 'L'imperialismo unitario'); "La controrivoluzione indonesiana" (uscito in forma di articoli su "Lotta Comunista" nel 1966, pubblicato in opuscolo nel 1969 ed ora presente ne 'L'imperialismo unitario'); "La teoria maoista del fronte unico" (del 1969, stampato in forma d'opuscolo nel 1972, 'L'imperialismo unitario')
Nello stesso tempo vede la luce lo studio sulla concezione leninista dell'azione politica come fondamento scientifico della soluzione "ai problemi lasciati insoluti dall'inclinazione oggettivista di Bordiga e da quella soggettivista di Trotsky": si tratta di "Lotte di classe e partito rivoluzionario", (Edizioni Lotta Comunista, Roma, 1966, originariamente pubblicato in forma d'articoli in "Azione Comunista" nel 1964). Cervetto conosceva Bordiga, ed adottò la sua formulazione del "Capitalismo di Stato" in relazione alla Russia 'Sovietica'. Egli criticò però la posizione, sostenuta da Bordiga alla fine della seconda guerra imperialistica mondiale, dell'esistenza di una sorta di "super-imperialismo" americano. "è evidente nel pensiero di Bordiga — scrive Cervetto ne "La difficile questione dei tempi" — un'esagerata sopravvalutazione della forza degli Stati Uniti, della debolezza dell'Europa e della distruzione di capitale fisso mondiale [avvenuta negli anni del conflitto bellico]", nell'ottica bordighiana pare quasi via sia "una nuova forma di dominio, che annulla temporaneamente l'acutezza dei conflitti inter-imperialistici". A causa di tale posizione, continua Cervetto nella sua critica, Bordiga si è ritirato in una forma di "attendismo" (espressa nella sua distinzione tra 'partito storico' - strumento della continuità teorica e dottrinale - e 'partito formale' - strumento dell'azione rivoluzionaria); tale posizione bordighiana è posta sotto severa critica anche da parte di Onorato Damen), limitando l'azione politica del partito alla "difesa del programma" e ostacolando quindi, involontariamente lo sviluppo di un attivo partito rivoluzionario in Italia.
Riguardo i tempi e la durata del periodo controrivoluzionario, Cervetto si richiama alla questione asiatica, alla industrializzazione dell'India e della Cina, ossia al tempo occorrente perché questi paesi raggiungano un livello di sviluppo 'intermedio', tale da incentivare l'esportazione capitalistica e, direbbero oggi i pappagalli dell'imperialismo, la 'mondializzazione' dell'economia.
Il consolidamento e lo sviluppo del Partito leninista in Italia permetterà a Cervetto d'iniziare un lungo lavoro di sistemazione della sua cinquantennale attività teorica, al fine di pubblicare in forma organica i principali temi della sua analisi.
"L'Imperialismo unitario", in cui organicamente è raccolto il materiale d'analisi del corso dell'imperialismo mondiale dagli anni '50 fino al 1980, esce nelle Edizioni Lotta Comunista a Milano nel 1981.
"La contesa mondiale", Milano, 1990, dove la contesa imperialista degli anni '80 è considerata come una "prima conclusione di una guerra di capitali in corso da cinquant'anni": sul fronte orientale la Russia ha perso e la Germania ha vinto, mentre sul fronte occidentale l'esito è ancora aperto.
"Il ciclo politico del capitalismo di Stato, 1950-1967", Milano, 1989: la tendenza alla formazione del capitalismo di Stato viene individuata nello sviluppo della produzione capitalistica, e lo stalinismo considerato come movimento politico sostenitore di quella forma giuridica di proprietà.
"L'ineguale sviluppo politico, 1968-1979", Milano, 1991: un bilancio dello sviluppo del capitalismo italiano negli anni '70 e l'analisi del profondo squilibrio fra il movimento dell'economia ed il movimento della sovrastruttura politica.
"La difficile questione dei tempi", Milano, 1990, dove Cervetto interviene nel dibattito sui tempi della rivoluzione fra Stalin, Trotsky e Bordiga: mentre è possibile scientificamente individuare la tendenza generale, o evoluzione come la chiama Lenin, del capitalismo e prevedere l'inevitabilità dei suoi sbocchi o risultati, è impossibile prevedere le sue scadenze, ove entra come fattore attivo il Partito.
Infine, la riflessione sulla concezione materialistica della politica, iniziata a metà degli anni '70, l'analisi della "testa politica" affrontata col metodo di studio del "corpo sociale", viene pubblicata ne "L'involucro politico", nel febbraio 1994. Molti lavori sono rimasti inediti, ma quest'opera conclude il lungo "lavoro militante" di Arrigo Cervetto, esponente della scuola marxista e dirigente del movimento rivoluzionario.
generale monarchico, già distintosi in Algeria, di cui fu governatore nel 1848. Fu deputato alla Costituente e alla Legislativa. Partecipò alla repressione di giugno. Sulla sua attività fino al 2 dicembre vedi le pagine successive. L. Napoleone cercò di utilizzarlo ai suoi fini, ma egli si legò al partito dell'ordine, mantenendosi neutrale fra orleanisti e legittimisti, al fine di diventare il candidato alla presidenza di entrambi. Esiliato dopo il colpo di stato, si appartò dalla politica.
fondatore e Segretario Generale del PC Cinese; dopo aver rispettato la linea dettata dal Comintern di alleanza con il Kuomintang, accusò questa politica d'esser stata la causa del fallimento della rivoluzione. Si unì all'OSI (Opposizione di Sinistra Internazionale) e fu espulso dal PCC. è considerato il fondatore del trotskysmo cinese.
fondatore e leader del Partito dei socialisti-rivoluzionari russi, nato nel 1902. Ministro dell'agricoltura nel Governo Provvisorio. Dopo la scissione dei socialisti-rivoluzionari di sinistra, che appoggiarono la presa del potere da parte dei bolscevichi nel 1917, il partito di destra di Chernov vinse la maggioranza nell'Assemblea costituente. Durante la guerra civile abbandonò la Russia.
linguista e attivista politico americano, spesso critico nei confronti della politica estera americana, del potere delle multinazionali e dei mass media.
politico di spicco dell'imperialismo inglese ed europeo di origini aristocratiche; divenne parlamentare nel 1900 nelle file dei Conservatori, nel 1906 però si unì ai Liberali. Nel 1911, come Segretario agli Interni, affidò all'esercito il compito di fermare gli scioperi dei minatori e degli scaricatori di porto, diresse personalmente lo sterminio di un gruppo armato di anarchici assediati in Sidney Street, Londra. Come Ministro della Guerra nel 1919-21 sostenne con violenza la necessità di attaccare la Russia sovietista. Dopo le elezioni del '24 rientrò nel Partito Conservatore, ricoprendo la carica di Cancelliere dello Scacchiere nel governo Baldwin del 1924-29 e facendosi responsabile del ritorno al Gold Standard che nel 1925 causò sostanziali tagli salariali ai minatori e ad altri lavoratori. Durante lo Sciopero generale del 1926 organizzò la British Gazette, giornale governativo orientato alla sponsorizzazione del crumiraggio. In questo periodo guardò con estrema simpatia Mussolini ed Hitler per la loro funzione anti-comunista, quando però questi formarono l'Asse e furono chiari i rischi di questo per l'imperialismo inglese, Churchill divenne immediatamente anti-tedesco. Come premio per la sua fedeltà all'imperialismo d'oltre manica venne nominato Primo Ministro nel caldo periodo che precedette il secondo scontro bellico mondiale (1939). Dopo la sconfitta subita alle elezioni del 1945, tornò ad occupare la carica di Primo Ministro nel '51-'55 con i Tory.
esponente social-populista russo; nel 1817 si schierò contro i bolscevichi entrando nella cosiddetta Unione per la rigenerazione della Russia; ad Arcangelo divenne capo del governo provvisorio controrivoluzionario del settore nordico; nel 1919 cercò di sollecitare a Parigi l'aiuto dell'Intesa; nel 1920 si recò nella Russia meridionale, a Ekaterinodar, dove organizzò il governo del generale Denikin.
uomo di Stato e diplomatico zarista; nel 1905 appoggiò la rivoluzione a fianco dei socialrivoluzionari, atto per cui fu costretto ad emigrare; nel 1907, da menscevico, divenne segretario generale dell'organizzazione rivoluzionaria russa all'estero. Allo scoppio della guerra mondiale, egli assunse un rigido atteggiamento patriottico, atteggiamento che cercò di difendere ostinatamente attraverso molte lettere spedite da Londra. Presto però si riavvicinò agli internazionalisti e prese attivamente a collaborare con Nashe Slovo, il giornale edito a Parigi e diretto da Trotsky. Successivamente venne arrestato a Londra. Trotsky, all'epoca già Commissario del popolo agli affari esteri, richiese con forza la sua liberazione, minacciando rappresaglie su cittadini inglesi. "C'è, dopo tutto, qualcosa di giusto negli argomenti di Trotsky" scrisse Buchanan, l'ambasciatore inglese, nel suo diario "se noi reclamiamo il diritto di arrestare un russo per la sua propaganda pacifista all'interno di uno stato impegnato a continuare una guerra, lui ha lo stesso diritto di arrestare soggetti inglesi che conducono propaganda bellica in una nazione inclinata al conseguimento della pace".
"Cicerin fu rilasciato." racconta Trotsky ne La mia vita "Egli arrivò a Mosca nel momento più opportuno, e con un sospiro di sollievo passai a lui il comando diplomatico"
Cicerin mantenne la carica di Commissario del popolo agli affari esteri fino al 1929. A Rapallo nel 1922, con gli accordi con la Germania, ruppe l'isolamento politico ed economico della Russia; avviò in pari tempo un'ardita politica di penetrazione ideologica in Estremo Oriente e nei territori coloniali; guidò le delegazioni sovietiche alle conferenze di Genova e Losanna.
Così Arthur Ransome (nel suo libro Russia nel 1919) lo descrive: "Cicerin parla come se fosse un uomo morto o il pupazzetto di un ventriloquo. Ed infatti egli è mezzo morto. Egli non ha mai imparato l'arte di rilassarsi dal suo duro lavoro consegnando questo ai suoi subordinati. Egli è permanentemente sfinito. Appare quasi crudele dirgli 'buon giorno' quando lo si incontra, a causa della supplica d'esser lasciato solo che scaturisce inconsciamente dai suoi occhi. In parte per poter evitare la gente, in parte perché è lui stesso abituato a lavorare di notte, la sua sezione dell'ufficio esteri mantiene orari lavorativi straordinari, dalle cinque del pomeriggio alle quattro del mattino".
scrittore russo; nelle sue novelle criticò il mondo piccolo-borghese e mise in luce la crisi del populismo. Dopo la sconfitta della prima rivoluzione russa si fecero sentire nelle sue opere tendenze decadenti; dopo l'Ottobre del '17 emigrò all'estero.
menscevico, primo presidente del Soviet di Pietrogrado, poi membro del Governo Provvisorio. Dopo la Rivoluzione d'Ottobre divenne membro dell'Assemblea Costituente della Georgia. Abbandonò la Russia nel 1921. quando i bolscevichi rovesciarono il governo menscevico in Georgia.
menscevico, socialsciovinista durante la prima guerra mondiale. Dopo la rivoluzione i febbraio fu delegato del Governo Provvisorio in Transcaucasia.
membro dell'ala centrista del Partito socialista francese; entrò a far parte del comitato per la ricostruzione della II Internazionale.
generale prussiano, grande teorico dell'arte militare.
dopo un trascorso giovanile come socialista radicale, divenne uno dei più importanti politici borghesi al servizio del capitalismo imperialista francese; fu Primo Ministro nel periodo 1917-20, "architetto" del Trattato di Versailles e promotore dell'intervento imperialista contro l'R.S.F.S.R..
compagno di Marx all'Università di Bonn.
nato ad Edimburgo (Scozia) da genitori irlandesi, disse di esser stato per la prima volta in Irlanda da giovane, come membro dell'esercito inglese. Si sposò nel 1889 e dai primi anni '90 divenne attivo nel movimento socialista di Edimburgo. dal 1896 si stabilì nella sua terra d'origine, dove fondò il Partito repubblicano socialista d'Irlanda. Nel 1903 emigrò negli Stati Uniti, dove divenne membro del Socialist Labour Party (U.S.) e dell'Industrial Workers of the World (IWW); nel 1907 fondò a New York la Federazione socialista irlandese. Nel 1910 tornò in Irlanda, dove fondò il Partito socialista irlandese; nel 1916 fu comandante generale della divisione dell'esercito repubblicano e, dopo le rivolte dello stesso anno, venne giustiziato.
sorella di Marx, sposa di Johann Conradi.
ingegnere di Treviri, sposò Emilie, sorella di Marx.
leader di sinistra del movimento unionista inglese e del Comitato anglo-russo.
anarchico olandese seguace di Kropoktin. All'epoca della prima guerra mondiale assunse posizioni socialscioviniste.
scrittore e politico nazionalista (dannunzianeggiante), nel 1910 fondo l'Associazione nazionalista italiana che nel '22 si fuse nelle file fasciste perdendo ogni rilievo politico.
primo segretario del Consiglio Generale dell'Internazionale, fu tra I protagonisti del primo grande sciopero degli operai edili di Londra, dal luglio 1859 al Febbraio 1860 (Marx parla di questo sciopero nel Capitale, Vol. I, terza sezione, cap. VIII "La giornata lavorativa"). Al primo Congresso dell'Internazionale (Ginevra, Settembre 1866), che votò a favore dell'abolizione dei privilegi dell'esercito e per l'armamento generale del popolo, tenne una posizione pacifista e dopo il Congresso non venne rieletto come Segretario. Si dimise quindi dal Consiglio per ripresentarsi all'elezione di Segretario nel 1867, ma anche in quest'occasione venne battuto. Nella sua vita fu membro di varie associazioni pacifiste e nel 1903 vinse il Nobel per la Pace.
fu tra i più importanti politici italiani dell'800. Energico ed ispirato ad un alto concetto di sé, anticipò alcuni motivi ripresi poi dal nazionalismo e dal fascismo.
uno dei leader della socialdemocrazia tedesca. Negli anni 1917-1922 fu alla testa della destra del Partito socialdemocratico indipendente di Germania.
capo delle forze parlamentari e della borghesia rivoluzionaria inglese che nel 1649, utilizzando gli ideali religiosi calvinistici e puritani, sconfissero re Carlo I e istituirono la Repubblica. Nell'ambito di questa, sotto la dittatura di Cromwell, furono realizzate le principali rivendicazioni economico-sociali della borghesia inglese.
dopo aver subìto l'influenza del marxismo (seguendo a Roma i corsi universitari di Etica di Antonio Labriola), se ne distaccò completamente. Collaborò assiduamente sul piano filosofico con Gentile, fine a quando ragioni speculative e politiche determinarono la rottura tra i due. Appoggiò Giolitti e nel 1925 redigette il "Manifesto degli intellettuali antifascisti", fu comunque tra i pochi antifascisti tollerati dal regime.
ingegnere meccanico tedesco, già attivo nel movimento operaio austriaco; espulso dalla Germania all'inizio degli anni Settanta, prese parte, nel 1971, all'organizzazione della sezione di Milano dell'Internazionale. Al Congresso di Hague (1872) egli fu presidente della commissione che decise l'espulsione di Bakunin dall'Internazionale. Cuno successivamente emigrò in America, dove colaborò col giornale New York People's Paper.
socialdemocratico tedesco (teorico del gruppo guidato da Scheidemann), etnografo e docente universitario. Fino al 1914 si definì marxista ortodosso e lottò contro il revisionismo, allo scoppio del conflitto mondiale assunse invece posizioni social-scioviniste.
aristocratico educato a Eton e Oxford. Viceré d'India 1898-1905: incoraggiò lo sviluppo dell'apparato coloniale inglese, dividendo il Bengala e fortificando le frontiere nord-occidentali contro le minacce dell'imperialismo zarista russo. Divenne conte nel 1911 ed entrò nel Gabinetto di guerra di Lloyd George nel 1916; fu Segretario agli Esteri per la prima volta sotto Lloyd George (nel 1919) e successivamente sotto Bonar Law e Baldwin (1922-24). Leader dell'ala destra Tory, combinò in un tutt'uno la tradizionale ostilità imperialista anti-russa e la fedeltà alla propria classe sociale rendendosi artefice di continue aggressioni e manovre diplomatiche contro l' R.S.F.S.R.